Dove acquistare casa a Teramo, i prezzi al metro quadro

TERAMO – Tenui segnali di ripresa per il mercato immobiliare abruzzese e teramano. E’ quanto emerge dai dati dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, che ha indetto per oggi l’Home day, la manifestazione organizzata per fare il punto sui numerosi provvedimenti legislativi che hanno riguardato il sostegno alla casa ed alle ristrutturazioni residenziali come gli incentivi fiscali, i mutui e gli affitti. L’Ance Teramo ha annunciato  l’apertura di un tavolo con le banche locali, i sindaci e le associazioni degli inquilini per monitorare l’effetto dei recenti provvedimenti governativi sui mutui per le case e le ristrutturazioni e per gli affitti a canone concordato. «L’attenzione della politica verso la casa è un segnale che aspettavamo da anni – afferma il presidente dell’Ance Vittorio Beccaceci -. L’emergenza abitativa è un fatto preoccupante, come ci è stato ricordato dalle tende di Porta Pia, come è drammatica la condizione del settore edilizio che sta entrando nell’ottavo anno di crisi. Senza credito alle imprese di costruzione ed alle famiglie che hanno ancora una forte propensione ad investire sulla casa, non può esserci crescita per il paese».

IL DOSSIER CASA – I dati relativi alla situazione della compravendita immobiliare, che si attestano al 2012, non sono del tutto incoraggianti: in Abruzzo, dal 2007, i mutui erogati per l’acquisto di abitazioni sono scesi quasi del 57%, mentre i provvedimenti di sfratto sono saliti da 529 a 788. Gli abruzzesi, molto più dei residenti nelle altre regioni, non rinunciano alla casa di proprietà, nonostante la crisi: ben l’89,4%  (un dato inferiore in Italia solo a quello del Molise) infatti sceglie di acquistare la propria abitazione, solo una minima percentuale sta in affitto. Nel teramano,  a tenere su il mercato immobiliare sono soprattutto i comuni turistici balneari: nel secondo semestre del 2012 il numero di transazioni normalizzate (in pratica di vendite) è sceso del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma ha rappresentato comunque la più grossa fetta di immobili venduti in provincia: 686 contro i 273 dei comuni collinari, a Teramo capoluogo invece si sono vendute 169 case. Sulla costa gli immobili sono anche più cari: 1161 euro al metro quadro contro i 1011 di Teramo capoluogo. La città più cara? E’ Silvi, con 1269 euro al metro quadro, seguita da Giulianova (1187) e Alba Adriatica (1172). Per trovare prezzi decisamente più abbordabili bisogna spostarsi in collina, dove la media è di 762 euro al metro quadro, tra le realtà meno care spicca Castel Castagna con 520 euro al metro quadro, o in montagna, dove la media scende ancora: 563 euro al metro quadro. Per chi volesse risparmiare Crognaleto è la zona meno cara in assoluto: 466 euro al metro quadro.

DOVE ACQUISTARE CASA A TERAMO: I PREZZI AL METRO QUADRO – A Teramo città la situazione è piuttosto variegata: si passa dai 1892 euro al metro quadro delle zone più “in” ai 772 delle aree più periferiche e frazionali. La zona più costosa  è ovviamente il cuore della città: i tre Corsi, San Giorgio, Cerulli, De Michetti, piazza Martiri, via Carducci, via Veneto, piazza Dante, seguita poi da via N.Sauro, Savini, Capuani, Porta Carrese, Carlo Forti e Stazio, e le due Circonvallazioni, Spalato e Ragusa dove i prezzi delle case si attestano sui 1688 euro al metro quadro e dove si registra, rispetto all’anno precedente un calo del 70% delle compravendite. La terza zona “vip”, dove i prezzi arrivano a 1505 euro a metro quadro è quella di viale Crucioli, viale Bovio, via Pigliacelli, via Paolucci, via Dati, via De Vincentiis, via Del Castello, via Diaz, via Dati. Tra quelle meno costose (772 euro al metro quadro) le zone rurali di Colleminuccio, Sciusciano, Ponzano, Rupo, Magnanella, Villa Tofo, Cannelli, Ponticelli, Varano.  Solo 773 euro al metro quadro invece a Frondarola, Villa Tordinia, Sardinara, Caprafico, Forcella, Miano, Rapino, Valle San Giovanni, Villa Ripa.